Il 15 ottobre è la giornata mondiale della consapevolezza del lutto perinatale: il 20% delle morti in Italia sarebbero evitabili. “Rompiamo il silenzio”
Esiste un’opinione universalmente condivisa che nessuno ha mai provato a mettere in discussione: la morte di un figlio è il lutto più grande che qualcuno possa affrontare.
I dati
Secondo i dati raccolti dal 2017 al 2019 grazie all’ultimo Progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale coordinato dall’Istituto superiore di sanità e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute, il tasso di mortalità perinatale è pari a circa 4 decessi ogni 100 nati.
Un risultato che colloca l’Italia in linea con paesi come la Francia, e il Regno Unito, con una variabilità che penalizza il Sud del nostro Paese; qui, soltanto il 20% di chi subisce una perdita perinatale o infantile riceve un’assistenza rispettosa e un sostegno adeguato per il lutto, le altre no.
1 donna su 4 perde il figlio durante la gravidanza o nel primo anno di nascita
In tutto il mondo, 1 donna su 4 perde un bambino durante la gravidanza o nel primo anno di nascita. Nei paesi a basso sviluppo, oltre il 50% di questi decessi sarebbe evitabile con appropriate cure e un’assistenza idonea durante il travaglio e il parto ma, anche in Italia, il 20% delle morti perinatali sarebbero evitabili, o almeno ridotte, semplicemente con l’attuazione di strategie di assistenza e diagnosi uniformi in tutte le regioni della penisola.
L’Italia, come anche la Spagna, l’Argentina e il Cile, per quanto riguarda il sostegno psicologico e gli approfondimenti diagnostici post mortem, risulta essere ancora molto arretrata rispetto ad esempio ai paesi del Nord Europa, dove invece la pianificazione e l’organizzazione di un sostegno adeguato nei confronti della donna e della coppia sembrano essere due attività necessarie per il buon funzionamento dei reparti ospedalieri.
Il 15 ottobre, in occasione della giornata centrale del mese dedicato alla consapevolezza sulla perdita durante la gravidanza e dopo la nascita, sono migliaia le iniziative in tutto il mondo che puntano la luce importanti temi quali l’aborto, la morte perinatale e infantile, mettendo le famiglie al centro di un vero e proprio abbraccio globale.
Nel 2006 nasce l’associazione “CiaoLapo”
Per tale occasione, la psichiatra e psicoterapeuta Claudia Ravaldi, ci ha raccontato come, lei e il marito Alfredo Vannacci, medico farmacologico, abbiano trasformato il loro dolore dovuto alla perdita del figlio a fine gravidanza, in un’associazione che dal 2006 promuove il sostegno psicologico e psicosociale delle donne, coppie e famiglie con esperienza di lutto perinatale.