Scrivi pensieri bellissimi

Insegno, vivo in Trentino, sono appassionata di montagna, letteratura e viaggi.

La scrittura per me ha sempre avuto un grandissimo potere. Quando si scrive, si riesce a confessare quello che fa paura ammettere persino a sé stessi. La scrittura scava nel profondo, fa luce sui misteri, libera e dà voce alle verità (e alle bugie) interiori. È un dialogo, attento e disinteressato, al pari di uno scambio di parole con qualcuno di cui ci fidiamo.
Parto da questo prologo sul potere salvifico della scrittura perché anche nel percorso di PMA può essere terapeutica. Posso ritrovarmi nelle parole che leggo o posso distanziarmene. In entrambi i casi produco una reazione. Reazione che mi libera comunque dalla stasi perpetua con la quale chi percorre un percorso di fecondazione si trova purtroppo a fare i conti.
Parlo di stasi perché siamo in perenne attesa. – Di un figlio – direte…Non solo. Della telefonata del centro a cui ci siamo rivolti. Del referto di turno che facciamo in attesa di iniziare un nuovo ciclo. La non-attesa, viceversa, del ciclo mestruale. L’attesa del test positivo. Del battito. Delle 12 settimane. In attesa di poter finalmente essere “sicuramente” madri. Intanto, sogniamo di esserlo. E credetemi, sono sogni bellissimi.
La scrittura mi preserva anche dalle facili considerazioni riferite a questo tipo di percorso. Ho imparato abilmente a glissare chi, con molta leggerezza, mi dice: “Lascia perdere tutto, si vede che non è destino”, “ È un incubo, io non ce la farei”,“Dopo la tua brutta esperienza, io non rischierei ulteriormente”, “Rilassatevi, vedrete che succederà”. Glisso, non perché io non abbia il coraggio di rispondere, ci mancherebbe. O perché io provi una sorta di chiusura o vergogna a parlare di quello che sto facendo. Al contrario, ho maturato l’idea che solo chi prova a mettersi nei tuoi panni e ti ascolta con attenzione può realmente comprenderti. E non necessariamente è qualcuno che ha vissuto o si trova nel bel mezzo della PMA, sfatiamo questo mito. Le parole più belle le ho sentite da madri naturali e da madri nel cuore: “Non arrendetevi, conservate sempre la speranza”, “Bisogna partire con l’essere positivi e consapevoli, anche nei momenti peggiori”,“Occhi fissi sulla meta, sempre”. Rielaborare questi pensieri positivi in forma scritta mi aiuta, in un certo senso, a riappropriami a piccoli passi di quella serenità perduta in questi anni di ricerca.

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