Quando la testa non si arrende

Eccomi qui, al mio secondo fallimento.

La mia storia PMA comincia nel 2016 quando, al nostro primo tentativo resto incinta della mia bambina grazie alla ICSI.

Una gravidanza diversa solo per il modo in cui si è instaurata, una bambina che è venuta al mondo due volte, la prima in forma di embrione, la seconda nove mesi dopo; questo è ciò che le racconterò quando un giorno, da grande, vorrà sapere come è venuta al mondo, le racconterò la storia di una bimba con i superpoteri che è riuscita a nascede due volte e che solo alcuni bimbi hanno i suoi super poteri.

Due anni dopo, alla fine del 2018 il desiderio di darle un fratellino o una sorellina diventa impossibile da rimandare, bisogna tentare…in fondo la prima volta è andata così bene, è bastato un solo tentativo, il mio corpo non aveva risposto benissimo alla stimolazione, ma il mio medico diceva sempre che bastava un solo embrione buono, e così è stato.

Ci rimettiamo di nuovo in gioco, forti dela fatto che c’è già una blastocisti crioconservata nel 2016.

Comincio la terapia blanda di preparazione dell’endometrio, nessuna siringa solo cerotti e ovuli di progesterone e poi il 21 Gennaio il Transfert della blastocisti.

Seguono i 9 giorni di attesa delle Beta, me li ricordo bene quei giorni di attesa, al mio primo tentativo sono stati 12 e hanno rappresentato la parte peggiore di tutto il percorso di PMA, 12 giorni di paura, angoscia speranza, quel senso di impotenza e smarrimento che ti fa dire:<<non devo sperare, se spero il destino mi andrà contro e non avrò nulla>>, però il cuore ci spera lo stesso, non puoi impedirlo perchè quando ti addormenti sogni…

Questa volta i giorni erano solo 9 perchè era una blastocisti in 5° giornata e devo ammettere che mi sentivo sicura di me, forte di quell’unico tentativo andato bene. Ero straconvinta che tutto si sarebbe concluso per il meglio, infondo si tratava di una blastocisti, quindi ad un livello di maturazione maggiore e su internet avevo letto che ci sono sempre maggiorni chance di attecchimento di una blastocisti.

Il 30 Gennaio beta negative…

Una pugnalata al cuore, non me l’aspettavo, ero così stupidamente sicura di farcela che questo primo fallimento mi ha spiazzata.

Passo una settimana difficile e poi mi rimetto in piedi, infondo ho una speranza nel cuore, questa era una blastocisti crioconservata, magari con un nuovo ciclo di terapia da fresco il risultato sarà positivo…deve essere positivo, perchè lo è stato la prima volta e deve essere di nuovo così.

Breve lista d’attesa grazie alla mia endometriosi e ad aprile si riparte, uove analisi del sangue, mie e di mio marito, un breve stop dovuto ad un valore di TSH troppo elevato (causato da un’infiammazione al dente) e a maggio comincio le iniezioni di Meropur, segue Orgalutran e infine Ovitrelle, in tutto 20 giorni circa di stimolazione.

Me le ricordavo bene quelle iniezioni, e anche gli effetti collaterali, instabilità, dolore, gonfiore, il corpo che comincia a lievitare.

il 14 maggio pick-up e il 17 Transfer di un bellissimo embrione di 10 cellule in terza giornata, con la speranza di crioconservare un secondo embrione di 8 cellule.

Ricominciano i girni dell’attesa, la cova, 11 giorni prima delle beta.

Questa volta non voglio restare in casa a rimuginare, non prendo malattia, continuo ad andare a lavoro, guido tutti i giorni, gioco con Maria, vado al centro commerciale, non alzo pesi, sospendo la palestra per questi 11 giorni, ma per il resto faccio vita normale.

Intanto il progesterone mi fa gonfiare come una mongolfiera, mi fanno male le ovaie, mi sento esplodere e poi intorno al 5°/6° giorno post transfer cominciano i dolori da ciclo…penso che si tratti dei dolori da impianto, anche con Maria avevo avuto i dolori da ciclo, ci spero.

L’ottavo giorno post transfer una macchiolina rosa…anche questa volta penso a una macchia di sangue da impianto, con Maria non era successo ma ho letto dappertutto che succede quindi continuo a sperare. Devo sperare perchè non può andare male, deve andare bene come la prima volta.

La notte stessa vado in bagno e…sangue…tanto e rosso, è la notte tra il venerdì e il sabato, nel week end la segreteria del Regina Elena non risponde…piango, mi dispero come un’indemoniata, ma in fondo non ho ancora perso la speranza, a volte capita che nonostante una perdita di sangue le beta risultino positive.

Aspetto il 28 Maggio, giorno del prelievo e la giornata comincia con la pessima notizia che l’altro embrione non è stato crioconservato perchè si è estinto.

Tre ore dopo il prelievo mi chiamano per il risultato: Beta Negative.

Stavolta è ancora più dura da accettare, era un fresco, era bellissimo…eppure ho fallito di nuovo.

Il mio corpo è vuoto, la mia mente non è lucida, sono passati 6 giorni e la notte non si dorme, si piange soltanto.

Si passano in rassegna centinaia di forum per trovare una risposta, ma nessuno ce l’ha.

Intanto la segreteria mi ha già prenotato l’appuntamento per il nuovo pre-ricovero. Si ricomincerà perchè il corppo non ce la fa più ma la testa non si arrende, forse non lo farà mai.

Dovrei dire a me stessa che sono fortunata, perchè una figlia ce l’ho già, che devo smetterla di sfidare il destino, che devo guardare il bicchiere mezzo pieno anzichè contnuare a piangermi addosso…eppure…

Eppure dovunque mi giri, dovunque io posi il mio sguardo sento…vedo l’assenza di questo figlio che non arriva, che forse non arriverà mai e mi sento come se fossi in lutto, da cui non si può più uscire.

5 risposte

  1. Cara Caterina,
    già, quando ho pensato che mi sarei rimessa in gioco per il secondo pensavo sarebbe stata dura ma non pensavo così tanto …
    poi invece il destino è stato avverso … il mio utero non ha mai voluto collaborare con nessun embrioncino … la mia pancia è rimasta vuota … e lo sarà per sempre… perchè io ormai ho una certa età … di tentativi ne ho fatti tanti … e devo accettare quello che la vita mi ha riservato …
    Comprendo perfettamente i tuoi sentimenti perchè sono anche i miei… ogni volta che vedo una famiglia con più figli mi sale la tristezza di non esserci riuscita … non è facile…
    ogni volta mi chiedo perchè io no, perchè io che vorrei solo dare amore non posso avere un altro miracolo …
    ora piangi tutto quello che ti serve piangere… perchè è lo sfogo più grande che hai …
    poi vai avanti finchè te la senti, perchè i sogni vanno inseguiti il più possibile …
    ma nel frattempo goditi appieno ogni giorno ogni momento ogni attimo della tua piccola
    ti abbraccio forte

  2. Grazie, è rincuorante sapere di non essere sola.
    Perchè in casi come questo ti senti non solo difettosa ma anche ingrata.
    Difettosa per non riuscire in ciò che per tante altre donne è la normalità e ingrata perchè non ti accontenti del fatto che almeno una volta la scienza e la fortuna sono state dalla tua parte.
    C’è chi vive questo percorso senza mai riuscire ad avere un figlio, e giustamente può guardare a noi con una punta di invidia e a ha tutto il diritto di desiderare di essere nei nostri panni che almeno un figlio lo abbiamo avuto.
    Non mi lamento a voce alta perchè penso di non averne il diritto però dentro è come se stessi perdendo il contatto con la realtà.
    A volte si ha la sensazione di annegare.
    Mi dispiace soprattutto per la mia bimba che percepisce questa mia sensazione e che forse non avrà mai un fratello o una sorella.
    Io ci proverò ancora però ad un certo punto bisognerà affrontare il Basta definitivo.

  3. Ciao Caterina, so benissimo quello che provi perché ci sto passando pure io in questo momento…..sono mamma di una bimba di 5 anni e da 4 alla ricerca del mio secondo miracolo che non vuole arrivare. Sono reduce da un aborto post PMA e sto cercando di riprendermi psicologicamente. Ti auguro di realizzare il tuo sogno come lo auguro a tutte quelle donne che soffrono giornalmente perche’ vorrebbero diventare madri e affrontano tutto ciò.
    Ti sono vicina

  4. Sono passati due anni e spero tu abbia coronato il tuo sogno! Abbiamo la stessa età e la stessa storia!! Ti abbraccio forte ! Si va avanti nella vita ma quel dolore lo so lèggerà sempre nei nostri occhi

  5. Leggo con attenzione le nostre storie, e leggo sempre un minimo comune denominatore: la forza di non arrendersi mai! Il nostro desiderio di diventare mamma ci distrugge ma ci da la forza di poter affrontare tutte le cure e i loro tremendi effetti collaterali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Storie simili

L’orologio segna le 2.00 di notte. Sento il respiro di mio marito che dorme… Continua

Dopo 4 anni di matrimonio, centinaia di esami e controlli dove ci dicono che… Continua

La scorsa notte ho sognato un test di gravidanza, positivo, il mio. Oggi, prima… Continua

Alla maternità avevo sempre pensato come a una cosa facile, da avere quando si… Continua

Seleziona uno o più argomenti

Scegli la tua emozione