pane fivet e amore

questa storia inizia con una interruzione volontaria di gravidanza, dolore e pentimento che mai potrò perdonarmi, cuore infranto e rabbia contro me stessa. prosegue con due gravidanze tubariche sx prima e dx successivamente, e tante preghiere.

mi vergogno a ricordare quanto ho pregato per un miracolo in quei momenti di disperazione quando anche se un Dio avesse avuto la facoltà di esaudire i desideri, come fosse il genio della lampada, certamente ce ne sarebbero stati di più urgenti…!!!!inizio un lavoro faticoso e pesante e crudele per superare il trauma.

i traumi. per tornare a riuscire a guardare una carrozzina, per riuscire a gioire con le amiche delle loro gravidanze, per accettarmi con i miei nuovi limiti, vecchi dolori, antiche colpe. approdo per amore, 5 anni dopo, alla FIVET, con tutto il coraggio che ci vuole a riaprire quel cassetto. il sogno era stato lavato stirato piegato e riposto con cura lì dentro. tanto tanto tantissimo lavoro c’è voluto per riporlo con serenità, altrettanto ce ne vuole per riaffrontare i dolori le delusioni…. nuovi traumi e nuovi lutti. ci vuole coraggio da leoni.

quel coraggio, alla terza icsi, mi porta a una gravidanza gemellare che prosegue come singola…il mio adorato bambino oggi ha 7 mesi e vale l’intero mondo. una parola voglio spenderla anche per la gravidanza che per me è stata simile alla fivet..un’ansia fino in fondo e mi scappa da ridere adesso a pensarci ma per quanto mi sforzassi avevo il terrore che qualcosa potesse andare male.

vi auguro di cuore di riuscire a godere delle vostre amate e tanto desiderate gravidanze. non si dimentica ciò che è stato. mai. il percorso è duro la vittoria incerta e la posta altissima. ma mai avrei potuto accettare di non provarci. iniziare il percorso della fivet è una prova di forza e una lezione di vita, indipendentemente dalla riuscita.

i nervi devono essere saldi, la testa razionale, il cuore aperto che si, stiamo vivendo un dolore, ma apriamo gli occhi. basta la pubblicità di telethon a ricordarci che se si potesse chiedere un miracolo certo non dovremmo chiederlo noi. non avrei mai potuto non insistere. e così è stato. non mi ero fissata un numero di tentativi. sarei andata avanti fino a che il mio cuore o IL MIO MEDICO mi avesse detto basta. e poi?

poi non lo so perché ho avuto l’enorme privilegio di diventare mamma. e mi sento così fortunata che non posso ancora crederci. in tutto questo non ho parlato del mio compagno, persona di grande cuore e poche parole.  non so come e quanto abbia sofferto ai test negativi delle prime due icsi perché per amor mio lo ha ben nascosto. non lo ringrazierò mai abbastanza. ;). buon viaggio a tutte.

buon viaggio in voi stesse. vi auguro amiche di accettarvi così come siete e di affrontare il viaggio con la speranza nella valigia come deve essere. ma senza dimenticare che la vita è anche molto altro. un bacio, buona fortuna e buon coraggio.

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