io e mio marito, abbiamo iniziato a cercare un figlio dopo soli sei mesi di relazione
abbiamo fatto tutto di fretta,fidanzamento, convivenza, spinti da quell’amore che ci lega da sei anni
e come conseguenza naturale di questo amore è nato in noi il desiderio di un figlio.
Se femmina la chiameremo Margherita, decidemmo così in una sera invernale in cui fantasticavamo sul nostro futuro. Quello stesso futuro che si è rivelato ricco di ostacoli.
una diagnosi di infertilità, l’incredulità nell’affrontare un destino che “proprio a noi doveva capitare?” e poi il rimboccarsi le maniche, il non arrendersi e tante tante lacrime.
sono trascorsi sei anni e la nostra Margherita non è ancora sbocciata, nonostante tutti i tentativi, nonostante le fivet e una biochimica di una gravidanza naturale, stiamo ancora aspettando il nostro miracolo.
in casa nostra c’è una stanza vuota, la sua stanza, quella in cui io non sempre riesco ad entrare, quella in cui il silenzio e il vuoto sono assordanti.
L’ho sognata la mia Margherita, aveva gli occhi grandi spalancati sul mondo
noi l’aspettiamo perché prima o poi troverà la strada di casa