Quando ho cominciato a cercare la gravidanza avevo 29 anni. Da quando ne avevo solamente 13, la mia prima visita ginecologica. Un trauma per una, ancora, bambina. Ogni mestruazione era un vero e proprio inferno, calvario, giorni di estrema invalidità. Mi hanno vista ben 12 ginecologi, sottoposta anche ad una risonanza alle pelvi ma per loro io stavo bene, e avere la mestruazione dolorosa, oltre che l’ovulazione, rapporti impossibili, era normale, la mia natura.
A tutto questo poi si aggiunse un altro sintomo, l’infertilità. Fa male persino scriverlo, i mesi passavano e noi eravamo una coppia ancora giovane sine causa. Mese dopo mese, negativo su negativo, lo sconforto i pianti, svariati esami tra cui la sonosaplingografia per verificare la pervietòà tubarica.
Il nostro rapporto da marito e moglie si stava sfaldando, come la mia interiorità, ero fragile come non mai. A settembre avremmo dovuto provare la pma con la prima iui. Con molta sorpresa poco prima vidi il mio primo e unico positivo. La nostra bambina adesso ha quasi 3 anni, un miracolo, una forza della natura. La nostra “Gloria” in questa battaglia.
Ho ricevuto la diagnosi di endometriosi e adenomiosi diffusa dopo il parto, dopo il peggioramento dei sintomi, dopo ben 19 anni. La situazione è molto critica con una riserva ovarica sotto ai piedi. Subirò l’intervento di rimozione dei focolai endomestriosici. Vorrei tanto diventare nuovamente mamma, dare un compagno di giochi e di vita alla mia bambina. Sarà dura, molto dura, ma io lotterò come ho sempre fatto e se andrà male almeno potrò dire di averci provato.