la mia storia inizia a quindici anni, quando a causa di una malattia genetica minfu fatto capire che per me avere un figlio non sarebbe stato semplice. A venti ebbi la conferma: hai un 1 %, mi fu detto. La mia vita si fermò. Sapevo già che non sarei forse mai stata madre. Ma fu un colpo al cuore. Il mio cuore prese vita e lo sentì per la prima volta . Pesante, trafiggermi il petto. Quel figlio dopo averlo pianto con tutte tutte le lacrime, dopo aver mangiato tutto il dolore ed essermi fatta cicatrizzare da esso, divenne sempre più reale. Era vivo, era nel mio cuore, ma c’era davvero. Lo sentivo quando mi mancava il fiato nel vedere una donna incinta, sentivo il petto spaccarsi al pianto di un neonato. Da quel momento io pensiero divenne divenne come una dolce compagnia, quel figlio, anzi quella figlia, che avrei tanto voluto e che avrei chiamato Alma , la sentivo come fosse una presenza sempre al mio fianco, come un angelo. Non credo che alma arriverà mai ma so quanto la avrei amata. So che l’avrei portata nei parchi, so che l’avrei portata al mare.