La forza di non mollare mai

Mi chiamo E. ho 37 anni e sono sposata da 5 anni e mezzo, proviamo subito a cercare un bebè, non sono mai stata una persona che si fissa sulle cose per cui non mi sono preoccupata che i mesi passavano e non succedeva nulla, dopo un anno faccio la visita dal mio ginecologo tutto ok per sicurezza mi fa fare un isteroscopia, passano altri 6 mesi e ancora nulla a questo punto la parte di me che non conoscevo ha iniziato a preoccuparsi, cambio ginecologo che mi prescrive una lunghissima lista di esami da fare per me e spermiogramma per mio marito, scopro che ho una scarsa riserva ovarica così su due piedi come una doccia fredda ci consiglia la pma, non ci credevo non era possibile in famiglia tutti fertilissimi e proprio io no! mi blocco non riesco a fare più visite solo al pensiero di andare dal ginecologo mi faceva stare male, non mi riconoscevo più mi prendo del tempo e per un anno circa stoppiamo tutto, ma sempre con quel pensiero fisso.

In quel periodo persone a me care davano la lieta notizia, anche se tutti con molto timore della mia reazione, che poi era solo grande felicità per me, il mio “male” era mio e non degli altri. Passano altri mesi, decido di cambiare di nuovo medico anche lui riconosce che non è semplice la mia situazione e mi prescrive una cura ormonale per tre mesi e rapporti mirati, nello stesso giorno però mi consiglia di contattare una sua collega che si occupa di pma, passano i 3 mesi e ovviamente il nulla,faccio la visita da questa nuova dottoressa e con molta calma mi spiega il percorso, mi convinco e ci mettiamo in lista con il sss. passa qualche mese e veniamo chiamati inizia tutta la procedura, io agofobica supero questo ostacolo con molta disinvoltura, non me lo sarei mai immaginata, stimolazione , controlli e finalmente arriva il gg del pickup 2 ovetti prelevati, angoscia totale dei controlli ce n erano 6 ma maturi solo 2, vabbè.

Attendiamo con ansia la chiamata, “Signora faremo il transfer di due embrioni in terza giornata” ho pianto tantissimo che non riuscivo nemmeno a dire ok, tutti e due fecondati incredibile, faccio il transfer tutto ok, torniamo a casa e aspettiamo i famosi 14gg per le beta ahimè basse per cui biochimica, contatto la dottoressa che subito mi propone di riprovare, decido di aspettare 6mesi per impegni di lavoro, arrivati 6 mesi ricomincio il tutto ,la prendo con molta tranquillità la stimolazione ,faccio pickup un solo ovocita, sono preoccupata,anzi ero sicura che non ce l avrebbe fatta, invece un super embrione si è formato, il transfer tutto ok sono fiduciosa, faccio le beta 2 giorni prima del previsto erano alte, raddoppiate dopo 2 giorni, quadruplicate dopo 4… entusiasmo a mille io e mio marito piangiamo come bambini per un ora, arriva la prima eco a 6 settimane l’emozione più grande della nostra vita, il suo cuore batteva era lì lo vedevamo tutto troppo bello quasi irreale,io sto benissimo apparte qualche sintomo normale,

arriva il gg della seconda eco 11 settimane, quel giorno avevo una strana sensazione ho pianto sempre, mi faccio accompagnare da mia sorella, il dottore aveva uno sguardo strano, un silenzio assordante, guardo il monitor e vedo un corpicino messo su un lato e poi le sue parole… “non sento il cuore,non lo vedo,mi dispiace” era impossibile non poteva essere vero ,non riesco a parlare,mia sorella non riesce a dire nulla,piangiamo piangiamo e basta, torno a cas e mio marito mi trova seduta a piangere, capisce che era successo il peggio ,piangiamo piangiamo tanto.

Il giorno dopo mi hanno dato quelle brutte 4pasticche amare. Non voglio raccontare quello che è stato dopo,probabilmente quella sensazione di impotenza è molto più comune di quanto immagino.

Non abbiamo mollato mai. il mese dopo contattiamo un nuovo centro uno dei migliori in Italia. ci diamo l’ultima possibilità, non mi dilungo troppo questa volta sono alla 9a settimana e mi sento fiduciosa.

Questa è la mia storia e sono felice di non aver mai mollato nonostante le difficoltà

#UnaStoriaUnLibro

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