Sono Ilaria ho 37 anni e non avrei mai immaginato che sarei diventata mamma in questo modo.
La mia storia inizia 7 anni fa quando io e mio marito decidiamo di sposarci e di provare subito ad avere un bimbo. Avevo 30 anni e l’illusione di rimanere incinta al primo tentativo addirittura in viaggio di nozze come molte mie amiche. Che illusa! Ovviamente non succede, passano i mesi, passa un anno.
Vado dal ginecologo che mi dice che sono giovane ma per aiutarmi mi prescrive una puntura da fare quando il mio follicolo è pronto a scoppiare, non succede nulla. Nel frattempo un grave lutto in famiglia ci fa sospendere per un po’ la nostra ricerca. Appena ce la sentiamo riproviamo ancora con la famosa punturina che fa scoppiare il follicolo e sta volta vedo finalmente per la prima volta in vita mia quelle 2 bellissime linee rosse sul test!
La nostra felicità però dura poco, 2 settimane dopo ho delle macchie e man mano perdo tutto. Il ginecologo mi dice che capita a tantissime e che sicuramente ce la farò. Passa un altro anno, 12 lunghissimi mesi, 12 test di gravidanza tutti negativi. A quel punto il ginecologo mi fa fare 3 tentativi di inseminazione intra uterina. Niente. Comincio a pensare che il nostro sogno non si realizzerà mai.
Cambio medico, mi fa fare una cura in pastiglie per aumentare l’ovulazione, e finalmente al primo mese rimango incinta di nuovo! La felicità è alle stelle! Sono di 9 settimane e andiamo alla prima visita per sentire il cuoricino del nostro bimbo. Mentre il ginecologo mi fa L’ecografia vedo la sua faccia…e poi le sue parole: “signora mi spiace ma non c’è battito…”
Ci cade il mondo addosso. 2 giorni dopo sono ricoverata per il raschiamento. Ci dicono di riprovare subito ma non ce la sentiamo, ci prendiamo una pausa. Quando decidiamo di nuovo di riprovarci il ginecologo ci propone la Fivet. Non abbiamo dubbi, dobbiamo provare anche questa strada.
Io che prendo forza da mio marito e mio marito che prende forza da me. Riescono a fecondare 5 embrioni e il giorno del transfer decidono di trasferirmene 2 e di congelare gli altri 3. Ma a pochi giorni dal transfer sto male, mi ricoverano per una grave Iperstimolazione ovarica, sto in ospedale 15 giorni e il giorno delle dimissioni mi viene il ciclo.
Basta sono esausta non voglio più fare nulla, in quel momento non penso nemmeno ai miei 3 embrioni che ho lasciato in ospedale congelati. Non voglio più fare nulla, abbiamo sofferto troppo, ci rassegniamo a non essere mai genitori. Poi un anno dopo circa mettendo in ordine dei documenti mi capitano in mano i fogli della FIVET. Penso che ci sono ancora i nostri 3 embrioni che ci aspettano.
Non posso far finta che non esistano. Non posso avere questo rimpianto tutta la vita. Così io e mio marito decidiamo che questa volta è davvero l’ultima. Siamo pronti per questo ultimo transfer. Nello scongelamento purtroppo un embrione non sopravvive, quindi me ne trasferiscono 2. È il 15 febbraio 2019. Il 1 marzo ho l’esito delle beta: 1351!!! Ce l’abbiamo fatta!
A 7 settimane faccio la prima visita con il terrore di sentire ancora quelle parole. Il suono che sentiamo invece è un altro. È il battito velocissimo del nostro bimbo! L’8 novembre 2019 nasce Giovanni, ha il nome del nonno che purtroppo non ha mai potuto conoscere. Guardo mio marito e stringo forte mio figlio, il nostro piccolo grande miracolo. Rimasto congelato per più di un anno, in attesa. È il nostro bimbo venuto dal freddo. Finalmente dopo 7 anni ce l’abbiamo fatta. Il nostro sogno è diventato realtà.