Abbiamo pianto, finalmente, dopo 7 anni di fallimenti.
Complice forse un bicchiere di troppo, stretti come due bambini in quella cucina che la tizia del negozio di arredamento non voleva farci così perché “se resti incinta col pancione ci stai stretta”, mentre noi sapevamo già che questa eventualità forse non si sarebbe mai verificata.
abbiamo pianto, tutte quelle lacrime trattenute negli anni, perché dobbiamo essere forti, perché non possiamo crollare davanti al mondo. Abbiamo pianto e rimesso insieme tutto quei cocci che abbiamo lasciato per strada in questi anni, mentre ogni volta il ciclo arrivava puntuale e beffardo, mentre il dottore di turno del centro Pma diceva sempre “mi spiace signora, è negativo”
Per la prima volta in sette anni, abbracciati forte, dicendoci senza parlare tutte quelle parole che non siamo mai riusciti a dirci, con lacrime silenziose e liberatorie mentre io chiedevo scusa per la mia infertilità, mentre lui mi baciava il viso per rassicurarmi.
Non so se riproveremo, il covid arrivato alla vigilia dell’ennesimo tentativo ha messo ulteriori paletti, io mi sento sempre più vecchia e stanca, guardo l’uomo che amo e mi sento di averlo deluso, lui così forte e così fragile allo stesso tempo, lui che crolla silenziosamente ogni volta, ripetendomi che ce la faremo, ma, forse, anche lui arreso davanti a un destino che mai avremmo voluto, che è toccato a noi, così desiderosi di una famiglia numerosa.
Abbiamo pianto, tirato giù quel muro di dolore dietro cui ci siamo nascosti, indaffarati a vivere la vita non pensando a quel silenzio che ci accoglieva a casa, niente giochi, urla e pianti, solo un silenzio assordante e una stanza vuota dentro cui abbiamo impacchettato i sogni più belli.
Non so cosa faremo, ma so che lo faremo insieme, forse non piangeremo più, forse torneremo ad essere forti