Il lavoro, voluto dal ministero della Salute e coordinato dell’Iss svela anche che l’80 per cento dei giovani cerca informazioni online. E in molti, anche tra adulti, non sanno che la fertilità maschile è a tempo
Sicuri di sapere proprio tutto sulla fertilità? Non è stata sicuramente questa la domanda di partenza. Ma potrebbe essere quella che chiude un meticoloso studio nazionale sul tema promosso dal ministero della Salute e coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Oltre due anni di lavoro – l’indagine è durata da aprile 2016 a ottobre 2018 – e più di 40mila interviste suddivise per fasce di età: ragazzi delle scuole superiori, universitari, adulti (tutti in età rigorosamente presumibilmente fertile) e professionisti della sanità. Sorprese? Più d’una.
Nove persone su dieci, ad esempio, sanno poco di fertilità maschile. Ma analizzando nel dettaglio i risultati si scopre qualcosa in più sull’argomento. Il campione di 21.217 persone di età 18-49 anni rivela, ad esempio, che solo il 5% è consapevole consapevole che le possibilità biologiche per una donna di avere figli iniziano a ridursi già dopo i 30 anni; mentre per il 27% accade intorno ai 40-44 anni. La consapevolezza che l’età giochi un ruolo importante anche per la fertilità maschile sembra persino minore: per l’87% arriverebbe dopo i 45 anni o non ha dato alcuna indicazione. Non va meglio se si osserva il campione di 13.973 studenti universitari: per 4 intervistati su 10 non esiste un orologio biologico maschile.