Oggi vogliamo condividere con voi la storia di Eugenio Gardella, raccontata nel libro “Sei sempre stato qui”. Una storia di infertilità e di adozione, una storia a lieto fine. Papà due volte, il racconto delle sue parole fertili.
Diventare genitore è un viaggio che investe il corpo e l’anima. Un viaggio pieno di difficoltà durante il quale la voce degli uomini, dei padri che saranno, viene spesso messa in secondo piano. Lo sa bene Eugenio Gardella che nel libro “Sei sempre stato qui” traccia il viaggio che lo ha condotto a intraprendere il percorso di adozione, dopo la scoperta dell’infertilità della sua coppia. Un viaggio con una meta precisa: la Cambogia. È in Cambogia che Eugenio incontra il piccolo Mario, il bambino che poco dopo diventerà suo figlio. Mario sconvolgerà positivamente la vita della coppia, un “bambino magico”, come lo definisce lo scrittore, capace di avverare il desiderio più recondito dei due coniugi: ritornati in Italia, i due scopriranno di essere in attesa di un bambino. Storie di genitorialità differenti, ma non per questo di diversa intensità.
Eugenio Gardella, quarantenne, fa l’educatore di professione ed è appassionato di arrampicata, una metafora calzante per descrivere il suo viaggio, non facile, per diventare papà. “Sei sempre stato qui” è il suo romanzo d’esordio e sarà presentato a Genova il 28 settembre alle 18 presso la libreria l’Amico ritrovato.
Una testimonianza fondamentale quella dello scrittore, segno che le parole fertili degli uomini non possono mancare nella ricostruzione autobiografica del viaggio alla ricerca di un figlio.