Pur essendo una problematica che riguarda la coppia, la diagnosi di infertilità è un evento del ciclo di vita che coinvolge anche l’intero sistema famigliare
La diagnosi di infertilità
In Italia, una coppia viene definita infertile quando non è stato possibile arrivare a un concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti sessuali regolari e non protetti tra partner (Ministero della salute, 2021); invece, viene definita come sterile quando il concepimento non è possibile a causa di una condizione medica (Riccio, 2017). Con sterilità primaria si fa riferimento a una condizione in cui la coppia non ha mai potuto concepire; mentre, con secondaria, si indica una difficoltà nel raggiungimento di una seconda gravidanza. Infine, si parla invece di sterilità idiopatica quando la coppia non riesce ad instaurare una gestazione dopo due anni di rapporti non protetti e gli accertamenti medici risultano nella norma. In questa categoria, viene inclusa la cosiddetta sterilità psicogena, che suggerisce un’eziologia psicologica; tuttavia, ad oggi, per nessuna delle due si è arrivati a comprendere quali siano le variabili in gioco (Righetti, Galluzzi, Maggino, Baffoni & Azzena, 2015).
Pur essendo una problematica che riguarda la coppia, la diagnosi di infertilità è un evento del ciclo di vita che non coinvolge solo i partner, ma l’intero sistema familiare. Se si adotta una prospettiva sistemico-relazionale, la sterilità è un evento paranormativo che interessa tutti i membri del sistema, poiché non solo ostacola la coppia nel diventare genitori, ma non consente anche ai genitori di diventare nonni, ai fratelli di diventare zii e così via (Riccio, 2017).
La costruzione della genitorialità
L’esistenza della famiglia è scandita da transizioni, ovvero dei momenti chiave del ciclo di vita del nucleo, come per esempio la nascita o la morte, che comportano dei cambiamenti sia nel tessuto relazionale, sia nei ruoli che ciascun membro ricopre nella famiglia. A sua volta, ciascun ruolo è associato a specifici compiti di sviluppo, pratici e relazionali, che ognuno nel sistema familiare è tenuto a portare avanti, rispetto alla fase specifica in cui si trova in quel preciso momento (Scabini & Cigoli, 2000).