Ad Asti nasce un’associazione di genitori per sostenere chi vive nel dolore di un lutto perinatale o di un aborto
“Per un battito d’ali”
Superare il dolore di una perdita straziante, quella di un figlio precocemente scomparso, convertendo la sofferenza e lo scoramento in speranza e gesti di solidarietà.
Con queste finalità nasce ad Asti l’associazione “Per un battito d’ali”, iniziativa presentata ufficialmente nei giorni scorsi nei locali del Centro Culturale San Secondo alla presenza del sindaco Maurizio Rasero e nel corso di una serata con entrata ad offerta mirata a raccogliere donazioni a favore del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Cardinal Massaia.
Associazione di genitori
Ad esporre gli obiettivi dell’associazione, che riunisce quelle persone colpite da lutto perinatale o a seguito di un aborto, sono stati gli stessi genitori che l’hanno creata: mamme e papà che si sono visti sottrarre i loro piccoli troppo presto e che adesso vogliono impegnarsi ad organizzare conferenze ed iniziative di sensibilizzazione in memoria dei loro bambini “mai nati” ma che di fatto sono vissuti dal primo istante nel cuore, nei progetti e nelle aspettative di chi li ha tanto cercati e attesi.
«Per l’associazione abbiamo voluto un nome che esprimesse ciò che abbiamo vissuto e che stiamo cercando di elaborare – ha spiegato con tono dolce ma fermo Fabiana Fassio, moglie di Luca Morando Presidente di “Per un battito d’ali” e genitori della piccola Aurora – un battito che in occasione di ogni ecografia per noi era la vita e il futuro e che in un attimo ha cessato per sempre. Per noi che ci sentiamo genitori a tutti gli effetti il desiderio è quello che i nostri piccoli possano essere ricordati e che dalle ceneri di una tragedia possa rinascere la vita».