Una staffetta medica con specialisti di due ospedali: Sant’Anna e Molinette. Obiettivo: salvare una giovane mamma e la neonata. Una storia a lieto fine, nonostante la paziente in gravidanza avesse una cisti di ben 18 centimetri nella milza: un’ipoteca rara ma concreta, con rischio di elevata mortalità di madre e figlia in caso di rottura della cisti medesima.
La cisti, asintomatica, era stata rilevata durante l’ecografia ostetrica alla 32a settimana: una formazione di tali dimensioni da spostare il rene e l’utero. Subito dopo la donna di 22 anni, della provincia di Torino, era stata ricoverata presso la Ginecologia e Ostetricia 2 universitaria del Sant’Anna (diretta dal professor Guido Menato): a seguire, il trasferimento presso la Chirurgia d’urgenza delle Molinette (diretta dal dottor De Paolis).
I maggiori rischi, spiegano dai due ospedali, erano la rottura o l’infezione della cisti, con conseguente necessità di un parto pretermine d’urgenza alle Molinette: da qui la decisione di mobilitare un team multidisciplinare tra i due ospedali (ostetriche, ginecologi, neonatologi, chirurghi generali ed anestesisti) preparato per gestire questa eventualità. Terminati gli accertamenti, la paziente è stata nuovamente trasferita e ricoverata presso la Ginecologia e Ostetricia 2 per monitorare le condizioni fetali e materne e stabilire l’iter terapeutico. In sintesi, si trattava di decidere il tipo di parto (spontaneo o taglio cesareo), il momento (prima del termine o a termine) e l’eventuale contestuale asportazione chirurgica della milza. «Finora un solo caso in letteratura mondiale descritto nel 2016 aveva previsto un parto spontaneo a termine di gravidanza con esito favorevole per la madre e per il feto», precisano dalla Città della Salute di Torino.