L’Italia è un Paese di vecchi e conferma un numero di nascite ai minimi storici dall’Unità d’Italia. Un problema che ha a che fare con cambiamenti socio-economici, perlopiù la necessità di conciliare i tempi famiglia-lavoro, e che si traduce anche in un aumento dell’infertilità femminile, che acuisce il problema delle “culle vuote” e del calo demografico.
“Le cause delle cosiddette ‘culle vuote’ sono molteplici. Sappiamo che una donna su due in Italia ha difficoltà a conciliare la maternità con il lavoro e questa è una delle cause per cui una donna ricerca il primo figlio ad un’età più avanzata rispetto a quanto potesse accadere 20-30 anni fa”, afferma Daniela Galliano, responsabile della clinica PMA IVI Roma, aggiungendo “proprio per questo dovremmo informare le donne sulle problematiche relative alla ricerca di un figlio in età più avanzata, parlando della correlazione dell’età con la diminuzione della fertilità e con l’aumento dell’incidenza degli aborti“.
“Fare un figlio in età avanzata comporta l’infertilità, che è una delle esperienze più dolorose che una coppia deve affrontare. Per questo consigliamo di preservare la fertilità con il congelamento degli ovociti”…