“Gli oncologi di Aiom sono stati i primi nel mondo ad aver redatto nel 2012 le linee guida sulla preservazione della fertilità. E tra i primi ad avere avvertito l’urgenza della questione”. Parola di Lucia Del Mastro, Direttore UO Sviluppo Terapie Innovative – Oncologia Medica San Martino-IST Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova
Ogni anno, solo nel nostro paese, il cancro irrompe nell’esistenza di circa 5 mila donne. Molte sono giovani, e per molte di loro il desiderio di diventare madri è messo a rischio dalla malattia e dai trattamenti che comporta. Un vasto studio di popolazione, presentato al meeting annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology, ha indicato che le ex pazienti hanno il 38 per cento in meno delle probabilità di diventare madri rispetto alle loro coetanee che non hanno vissuto la loro stessa esperienza di malattia. Un numero elevato, è vero. Ma che sta diminuendo. Lo stesso studio ha messo infatti in risalto che a partire dal 2005 la probabilità di avere una gravidanza dopo una malattia oncologica è aumentata. O, per dirla in altri termini, che l’impatto del cancro e dei suoi trattamenti, chemio e anche radioterapia, sulla fertilità femminile si sta nel tempo riducendo.