Secondo le stime dell’OMS, quasi il 15% delle coppie in età fertile ha problemi di infertilità.
L’infertilità è un problema sempre più diffuso sia tra gli uomini che tra le donne. Tra i principali fattori di rischio citiamo lo stile di vita, l’inquinamento e l’età. In questi casi, accertato lo stato di infertilità per una qualsiasi causa, la coppia può tentare la via della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Uno studio coreano pubblicato da Human Reproduction, ha dimostrato come le donne che seguono cicli di fecondazione assistita, se esposte quotidianamente a elevati livelli di inquinamento atmosferico, potrebbero avere probabilità notevolmente ridotte, se non dimezzate, di rimanere incinte e di portare avanti la gravidanza rispetto alle donne meno esposte a questo fattore di rischio.
In particolare, Seung-Ah Choe, i suoi colleghi della School of Medicine della Cha University e della clinica della fertilità Cha di Seoul, hanno analizzando il nesso tra inquinamento e fecondazione assistita; focalizzando l’attenzione sui tassi di gravidanza relativi a più di 6.600 cicli di fecondazione in vitro (Ifv) nell’arco di nove anni.
Ne è risultato una notevole riduzione dei tassi di concepimento, ed un aumento degli aborti tra le donne esposte ai massimi livelli di cinque tipi di inquinamento dell’aria.