Se non sono opportunamente controllati con terapie specifiche, i disturbi della tiroide possono interferire con la fertilità, o causare complicazioni della gravidanza. Come capire se c’è qualcosa che non va e come intervenire.
La tiroide è una piccola ghiandola molto importante per l’organismo: regola infatti i suoi vari metabolismi ed è coinvolta nei meccanismi della fertilità, oltre che nell’adattamento del corpo della donna alla maternità quando la gravidanza parte. nostrofiglio.it ne ha parlato con la ginecologa Rossella Nappi, responsabile del centro di PMA del Policlinico San Matteo di Pavia, professoressa universitaria e specialista anche in endocrinologia.
Che rapporto c’è tra tiroide, ovulazione e fertilità?
“Negli ultimi anni è diventato sempre più chiaro quanto sia importante avere una funzionalità tiroidea nella norma per favorire una funzione ovulatoria regolare” afferma Nappi. Del resto si è scoperto che la tiroide può influire sulla fertilità attraverso diversi meccanismi.
“Per prima cosa c’è il fatto che gli ormoni tiroidei modulano la ciclicità mestruale, per esempio influenzando la prolattina. Se questo ormone, prodotto dall’ipofisi, viene rilasciato in modo anomalo, l’effetto può essere il blocco dell’ovulazione, oppure una minor ricettività dell’endometrio (la mucosa che riveste l’interno dell’utero) all’impianto dell’embrione”.
Ma non solo: “Gli ormoni tiroidei regolano anche la fisiologia degli ovociti” precisa la specialista.
Quali sono i possibili effetti di una disfunzione della tiroide sulla fertilità?
Dipende dalla tipologia del disturbo. In genere in caso di ipertiroidismo (quando la ghiandola funziona troppo) non ci sono effetti particolari. “La fertilità è tendenzialmente conservata, anche se possono esserci mestruazioni più ravvicinate e abbondanti” spiega Nappi.
Diverso il caso dell’ipotiroidismo (quando la ghiandola funziona meno di quanto dovrebbe): “Le donne ipotiroidee possono avere cicli irregolari e scarsi, con mancanza dell’ovulazione”.
E ancora: se sono presenti anticorpi anti-tiroide, come nel caso della tiroidite di Hashimoto, la situazione infiammatoria che si genera potrebbe interferire con i meccanismi di impianto dell’embrione e formazione della placenta. Per questo alcuni specialisti ritengono che le malattie tiroidee possano essere implicate in un maggior rischio di aborto. Ma attenzione, non significa che tutte le donne che hanno qualche disfunzione tiroidea andranno incontro a poliabortività: molte di loro riusciranno ad avere comunque gravidanze normali. “E’ vero però che alcuni studi mettono in relazione l’aborto con la presenza di questi anticorpi nelle prime fasi della gravidanza”.
Infine, un altro meccanismo per cui la donna con disturbi della tiroide potrebbe avere problemi di fertilità riguarda l’invecchiamento precoce delle ovaie. “Anche in questo caso, non significa che tutte le donne con disfunzioni tiroidee vanno in menopausa precoce, anche perché l’età della menopausa dipende molto da fattori genetici ed ereditari” tranquillizza Nappi. “Allo stesso tempo, però, è vero che nelle donne che vanno incontro ad una perdita precoce della fertilità fino alla menopausa anticipata, o hanno difficoltà a produrre un buon numero di ovociti in seguito a stimolazione ovarica, è più frequente trovare problemi alla tiroide rispetto a donne che non hanno segni di invecchiamento precoce delle ovaie”.