Malformazioni congenite, come l’utero bicorne, e fattori acquisiti, come la presenza di fibromi e polipi, possono compromettere l’impianto dell’embrione o causare aborti. Nella maggioranza dei casi sono comunque possibili soluzioni.
Alcune alterazioni strutturali dell’utero possono interferire con l’impianto dell’embrione o causare aborti più o meno precoci. Vediamo di che cosa può trattarsi, con l’aiuto delle informazioni contenute nel libro Il segreto della fertilità (Sperling, 2017) di Simonetta Basso e Stefania Piloni.
Malformazioni congenite
Sono malformazioni presenti già alla nascita, ma di cui in genere ci si rende conto solo quando si cerca di avere un figlio e si vede che non arriva. Per esempio: l’utero può avere due cavità – si parla di utero bicorne – oppure essere troppo piccolo o del tutto assente, come si verifica per esempio nel caso della rara sindrome di Mayer-Rokitanski (o agenesia mulleriana).
In caso di utero bicorne è comunque possibile la maternità, perché una delle due cavità può portare a termine la gravidanza. Se invece l’organo manca del tutto, le uniche strade possibili sono quelle del trapianto d’utero, un intervento ancora pionieristico, o dell’utero “in affitto”, che però è illegale in Italia.