Lara e Giuseppe erano una cosa sola, eppure… fare un figlio era qualcosa che andava al di là delle loro possibilità…
“Cosa si è disposti a fare per esaudire un desiderio? Fin dove siamo capaci di spingerci? Giuseppe e Lara sono una coppia perfetta: si amano tra loro, amano il lavoro che fanno, sono due progressisti, leggono molto e non fumano. Sono due “puri” che hanno trascorso tutta la loro vita dalla parte del giusto. Eppure, adesso che desiderano essere genitori di un figlio che non arriva, la stellina del rancore illumina il loro sentiero, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore, nella finzione narrativa e nella realtà del nostro tempo da cui ci parlano. Giuseppe e Lara sono due esseri vivi, imperfetti, desideranti. D’altro canto, la parola desiderio viene dal latino “de-sidera”, che vuol dire mancanza di stelle, essere senza stelle. Come loro due senza un figlio. Ma questa non è soltanto una storia di coppia, perché lo sguardo si posa al di là dell’intimità, esce dalle stanze private per sondare lo spazio pubblico della società in cui viviamo, della dimensione sociale e politica delle nostre esistenze, per raccontare di una generazione e di un’epoca che desidera l’infelicità degli altri più della propria felicità. Perché l’odio dei puri è la forma più potente di odio, l’unica che può dar forma ai nostri più indicibili desideri.”
Dal romanzo di Massimiliano Virgilio, “Il tempo delle stelle” debutta al Teatro Nazionale di Napoli con la regia di Veronica Cruciani:
“Il tempo delle stelle rappresenta un viaggio che intreccia il rispetto per un testo carico di intimità e complessità con il desiderio di costruire una nuova forma scenica, capace di esplorare universi emotivi e simbolici inediti. Questo adattamento non è una semplice trasposizione del romanzo, ma un dialogo continuo tra due sensibilità artistiche – quella dell’autore del romanzo e la mia – per dare vita a un racconto teatrale che si radica nel reale e si espande verso il simbolo.
Il romanzo di Massimiliano Virgilio affronta temi profondi e universali attraverso una lente intima: l’infertilità di Lara e Giuseppe diventa il punto di partenza per un’indagine sulla fragilità dei legami umani, sul desiderio, sulla perdita e sull’identità. Tuttavia, il nostro adattamento sceglie una traiettoria differente, ispirandosi alla tragedia classica greca, dove i conflitti personali assumono una dimensione archetipica. Questa scelta è guidata dalla volontà di enfatizzare le emozioni primarie dei personaggi – amore, rabbia, speranza, paura – e di trasformare il loro percorso in un racconto universale.”
Info e prenotazioni: Teatro di Napoli – il Tempo delle Stelle
Leggi l’intervista di ParoleFertili a Massimiliano Virgilio