Ideatrice del progetto digitale «Uovo in viaggio», Francesca Zuffi si impegna a supportare chi, come lei, deve ricorrere alla procreazione medicalmente assistita, facendo lo slalom tra dolore, inciampi sul lavoro, tabù e indiscrezioni
Giulio compirà un anno a maggio. Mamma Francesca e papà Matteo l’hanno voluto, fortissimamente voluto. Per averlo ci hanno messo 10 anni di attese, di speranze e terapie, confidando nell’esito positivo di una PMA (procreazione medicalmente assistita) che li ha messi alla prova: «Abbiamo iniziato a ragionare sul diventare genitori nel 2013 e pensavamo che fosse una cosa semplicissima, così naturale che non era pensabile che ci sarebbero stati intoppi. E invece…».
A raccontarlo è la mamma, Francesca Zuffi, 43 anni, che oggi riesce a parlare di questo percorso con estrema lucidità grazie ad anni di psicoterapia, necessaria per attraversare quel sentiero impervio: «A un certo punto ho iniziato a ragionare sul fatto che tutto quell’impegno non potesse avere solo un significato negativo: dovevo mettere a frutto quello che stavamo passando, trasformando il veleno in medicina, e così ho deciso di aprire un profilo su Instagram, raccontando la nostra storia, descrivendo quello che sentivo e che attraversavo. Mi sono così accorta in fretta che non eravamo soli».
Le sfide per avere un figlio tra le braccia riguardano sempre più persone: nel mondo 1 coppia su 6 fatica a diventare genitore (dati Organizzazione Mondiale della Sanità), e in Italia oltre 65.000 si sottopongono a trattamenti di fecondazione assistita (fonte Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità 2020). «Una malattia diffusa, ma invisibile».
Ed è da lì che nasce «Uovo in viaggio», il progetto digitale di Francesca Zuffi, dedicato a supportare chi si ritrova a vivere le fatiche dell’infertilità, dando supporto e consigli su come muoversi nel mondo del lavoro quando si è impegnati a diventare mamma&papà. E così «Fertilità e carriera: navigando tra sfide e opportunità» è il titolo del panel organizzato per il 24 novembre da **WomenXImpact **(dal 23 al 25 Novembre a Bologna e online), nato proprio con l’obiettivo di accendere i riflettori su un tema caldo di cui si parla troppo poco.