L’endometriosi è una malattia ginecologica benigna caratterizzata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali all’esterno dell’utero. Colpisce 176 milioni di donne in tutto il mondo, di cui 3 milioni solo in Italia.
Un nuovo trattamento, basato sull’antibiotico metronidazolo, potrebbe ridurre l’entità delle lesioni provocate dalla patologia. È stato individuato dai ricercatori dell’Università di Washington a Saint Louis, nel corso di uno studio svolto sui topi, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulle pagine della rivista di settore Human Reproduction.
L’antibiotico metronidazolo
Nelle donne affette da endometriosi, le cellule uterine migrano verso l’alto e si aggregano, provocando delle lesioni. Oltre a essere dolorosa, la malattia può contribuire a ridurre la fertilità. Durante lo studio sui topi, i ricercatori dell’ateneo statunitense hanno utilizzato l’antibiotico metronidazolo per il trattamento della malattia e hanno riscontrato una riduzione dell’estensione delle lesioni correlate all’endometriosi. I risultati ottenuti suggeriscono che anche i batteri che compongono il microbiota possono aiutare a prevenire la progressione della malattia. Ancor prima dello studio era già stato individuato un legame tra una maggior suscettibilità alle malattie infiammatorie intestinali e un rischio più elevato di sviluppare l’endometriosi.