I doppi ostacoli che deve affrontare chi desidera avere un figlio: dalle barriere architettoniche alla carenza di servizi, fino ai pregiudizi anche degli stessi sanitari
Articolo di Maria Giovanna Faiella su Corriere della Sera
Combattute tra il desiderio di avere un figlio e la paura di non farcela a crescere il piccolo, oppure di trasmettergli la malattia. Oltre alle barriere fisiche e culturali che una persona con disabilità incontra ogni giorno, altri ostacoli si aggiungono durante e dopo il periodo di gravidanza di una donna che vuole diventare madre: dai lettini irraggiungibili per la visita ginecologica o per l’ecografia, a sale parto e punti nascita non accessibili, dalla carenza di servizi che accompagnano e seguono il periodo della maternità, ai pregiudizi che tuttora resistono nei confronti di chi ha una disabilità e decide di mettere al mondo un figlio. Capita anche che siano gli stessi dottori a scoraggiare il desiderio di maternità, a volte senza motivo.