Classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come vera e propria patologia, l’infertilità può riguardare la donna, l’uomo o entrambe, ma anche essere dettata da una incompatibilità nel procreare di una particolare unione di individui. Una diagnosi di infertilità ha importanti risvolti psicologici sulla coppia e, per questo, anche e soprattutto con l’avvio di un percorso di Procreazione medicalmente assistita (PMA), il supporto psicologico risulta fondamentale.
Le cause dietro l’infertilità
Stando ai dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità, l’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie italiane. Un dato superiore alla media mondiale, che si assesta invece intorno al 10-12%. Tra i fattori di rischio indicati dal Ministero della Salute rientrano stili di vita scorretti, fumo, alcool, problemi di peso, inquinamento ambientale, sedentarietà, ma anche un eccesso di attività fisica e infezioni sessualmente trasmesse. A questi possono aggiungersi cause di natura psicologica, capaci di provocare ansia o depressione, oltre che indurre a comportamenti ad alto rischio, come disordini alimentari e consumo di sostanze nocive, tra alcool, fumo o droghe.
In tal senso, uno studio condotto dall’OMS rivela come la gran parte di chi è chiamato ad affrontare un percorso per contrastare l’infertilità finisce, seppur in misura differente, per evidenziare sintomi di depressione, ansia, tristezza e irritabilità, che portano anche ad auto colpevolizzarsi, perdere motivazione, sentirsi sbagliati, isolarsi o, ancora, sfogare la propria rabbia con il partner.
In particolare l’infertilità maschile è in costante aumento e costituisce ormai il 50% delle cause di infertilità di coppia (“Recent advances in understanding and managing male infertility” – Jonathan Fainberg et al. – 2019).