di Cristina Cenci
“Allora… grazie! Per questa piattaforma che ricordo bene è calzata a pennello nei momenti in cui il mio dolore invisibile, indicibile e incomprensibile per molti urlava per poter uscire e trovare una forma e un posto. A pennello anche per la disperata ricerca di storie simili alle mie, di condivisione appunto” (Luna).
Luna parla del viaggio alla ricerca di un figlio come di un momento di dolore invisibile, indicibile e incomprensibile. Questa triplice articolazione del vissuto emotivo dell’infertilità sintetizza la complessità di questa esperienza per le coppie, soprattutto nella loro relazione con gli altri, con la collettività, con i “molti”.
Nelle interazioni familiari, amicali, professionali, gli “altri” non riescono ad essere empatici, non riescono a offrire sostegno., non trovano le parole giuste, Sono anzi portatori di sguardi intrusivi, sguardi che colpevolizzano, sguardi che richiamano un fallimento. Gli amici sono spesso quelli che ce l’hanno fatta subito, quelli verso i quali si prova invidia.
La community narrativa parolefertili.it ha offerto un luogo in cui ritrovarsi attraverso la condivisione della propria storia con chi sta affrontando lo stesso percorso. Un luogo in cui accogliere tutte le esperienze, quelle di successo e quelle di dolore.
Scrive Sisma: “Non ho mai creduto alla casualità e ho fatto bene. Proprio oggi, il giorno del mio primo aborto, ho trovato il vostro link. Condividere questo dolore con voi è un privilegio, in un momento di vuoto incolmabile e complicato da esprimere alle persone che ho accanto”.
La possibilità di incontrare altre e altri come “me”, di leggere il loro vissuto, le loro difficoltà, facilita un prendersi cura che spesso è impossibile nell’offline. Le storie hanno anche ispirato una trilogia video, realizzata da H-MAPS, che racconta diversi momenti e diversi protagonisti del viaggio alla ricerca di un figlio.