È successo a Tia Reed, diciannovenne a cui, da un anno, era stata diagnosticata l’endometriosi. Cercava un figlio insieme al compagno, ma non riusciva ad averlo. Subito dopo l’anestesia, l’intervento è stato sospeso.
Proprio mentre la stavano operando, per capire perché non riuscisse a rimanere incinta, i medici hanno scoperto che, in realtà, da cinque settimane aspettava un bambino. È successo a Tia Reed, diciannovenne di Bimingham, a cui nell’agosto 2017 era stata diagnosticata l’endometriosi. Per tutta l’adolescenza aveva sofferto terribilmente durante il ciclo mestruale, ed era convinta di non potere avere bambini. Li cercava, insieme al suo compagno, il ventiduenne Liam Twining, ma la gravidanza non arrivava mai.
L’endometriosi si verifica quando il tessuto simile a quello che riveste l’utero si trova in altre parti del corpo, al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi o nella cavità addominale. Sanguina e si diffonde, e provoca estrema stanchezza, forte dolore addominale e in alcuni casi, infertilità. Viene trattato con ormoni, antidolorifici e interventi chirurgici.
L’endometriosi colpisce in Italia tre milioni di donne, 150 nel mondo; i numeri reali, però, potrebbero essere maggiori, visto che non esistono registri della malattia e il ritardo nella diagnosi è in media di dieci anni.