Nel concavo cielo sfavilla

Un desiderio per la notte di San Lorenzo… Ritornare a vivere! Sono tre anni che tutto gira intorno al mio utero, un organo che, a differenza di altri, ha solo una funzione. Certo la più speciale, la più sognata ormai… Se potessi esprimere un desiderio sarebbe proprio quello di ritornare alla leggerezza di prima, al vivere la vita senza che il presente sia solo una pausa sospesa tra la preparazione dei pick-up e il sogno di un transfer. Non è possibile che proprio io, coi miei titoli culturali, non possa concepire, mentre intorno a me incoscientemente fiorisce la vita. Eppure è così. È forse arrivata l’ora di uscire dalla sensazione di un futuro sospeso, accarezzare questa mia pelle che tiene insieme i pezzi di me. L’aria calda di Agosto mi avvolge e mentre cucino mi riprendo in mano la vita.. Io sono già madre di un bambino, forse già nato, che attraverso il dolore mio e suo, arriverà un giorno a me attraverso l’adozione. Io non sono solo il mio utero e mi sforzerò di amare il mio corpo per la forza che sento nonostante tutto. Sono molto più che una nullipara, molto oltre i fallimenti e l’anestesia e i quattro cicli di stimolazione e il mio corpo nudo e legato in stanze asettiche per biopsie e colposcopie, ed isteroscopie ed aneuploidie, io sono già madre.

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