Vorrei che la mia storia potesse semplicemente infondere un briciolo di positivitá a chi,come me, l’aveva persa. La diagnosi di infertilitá mi cadde sulla testa come un temporale in piena estate,improvviso,pieno,senza luce. Pensai che dovesse essere un errore,impervietà tubarica bilaterale,mi dissero,hai avuto una brutta PID,continuarono,l’unica alternativa é la PMA. Sono un medico, non una ginecologa certo,ma certe cose avrei dovuto saperle. Incominciai a pensare “ Perché proprio a me?!”, “Perché tutte le donne della mia famiglia sono sane e hanno fatto figli come se niente fosse ed io invece no?!”. Incominciai a colpevolizzarmi, a dirmi che, anche se negli anni mi ero sempre controllata e curata,forse avrei potuto fare di piú invece di pensare alla carriera, sarei dovuta stare più attenta al mio corpo, che é un tempio sacro e a volte,troppo presi dalle vite frenetiche, ce ne dimentichiamo,lo trascuriamo,lo maltrattiamo. Contemporaneamente ai sensi di colpa iniziò anche il senso di vergogna, mi sentivo un mostro e,cosa ancor peggiore, una donna a metà. Sapevo che razionalmente erano ragionamenti che non avevano senso,ma non potevo farci niente,per mesi mi sono sentita cosí. Iniziai il percorso quasi in maniera passiva, piú passava il tempo e piú perdevo fiducia in quello che stavo facendo, continuavo per inerzia piú che per vera speranza. Sí, perché la speranza l’avevo persa molto tempo prima e ritenevo fosse un errore,illudermi quando c’erano alte possibilitá che tutto sarebbe andato in fumo. Mio marito, con una fede incrollabile,ha sempre sperato per due, per fortuna. Ma,quando meno me l’aspettavo, é arrivato finalmente il momento giusto per il transfer e dopo un paio di settimane l’esito positivo. Ancora non ci credo e ancora mi commuovo se penso che finalmente il nostro sogno si sta avverando e che il frutto del nostro amore stia crescendo dentro di me.
Vorrei che la mia storia fosse di aiuto a tutte le donne, a tutte le coppie che come me non sperano piú, perché anche leggere continuamente di storie non a lieto fine incentiva questo atteggiamento negativo. Mi piacerebbe che la mia storia sia di conforto e di motivazione,perché care amiche, anch’io come voi non ci credevo piú, ma sperate sempre, non mollate, perché la vita sa essere meravigliosa