A fine corsa

Siamo arrivati a fine della corsa. Il 2022 sta finendo e con esso la speranza di avere questo secondo figlio tanto desiderato. Desiderato per me e per Chiara, l’amore più grande della mia vita. Tutti mi dicono che dovrei soffrire di meno, perchè un figlio già ce l’ho. Io, se possibile, soffro anche di più. Chiara era giunta inaspettata. Una malattia cronica da 24 anni, ovaio micropolicistico, analisi della fertilità pessime. Io mi ero proiettata in una vita senza figli, fatta di viaggi. Mi ero iscritta di nuovo all’università. Di ritorno dall’America, la più bella scoperta della mia vita. Adesso è un anno che ci proviamo di nuovo. Le cisti sono sparite, le analisi sono perfette, un altro bambino non arriva. Avevo promesso a mio marito che dicembre sarebbe stato il termine ultimo, perchè io ho 37 anni e lui 46. Non se la sente più di andare avanti con l’età. Ha ragione, ma io non l’accetto. Non so più nemmeno se voglio un figlio solo per il terrore se dovesse succedere qualcosa a Chiara. Mi sono trasformata in uno schifo: odio chi rimane incinta ed è più vecchia di me, odio chi rimane incinta del terzo/quarto/quinto figlio, odio chi ha avuto dei gemelli. La verità è che non odio loro, ma odio me stessa. Domani andrò a fare nuovamente il progesterone per vedere se sia a questo punto del ciclo il problema. Per un attimo ho pensato come sarebbe se lo trovassero altissimo e significasse che fossi incinta. Ho sentito i dolori del ciclo, nemmeno il mio corpo è più mio amico.

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