I Ginecologi e i Neonatologi italiani, incoraggiati dalla constatazione che Papa Francesco, nel suo intervento nell’Angelus, ha condiviso l’allarme sulla denatalità lanciato da tempo dalle Società scientifiche SIGO e SIN, ripropongono con forza l’istituzione di un tavolo che studi il metodo di lavoro più idoneo per fronteggiare questa calamità
“I giovani si sentono abbandonati a sé stessi perciò rinunciano a formare famiglie stabili, rinunciano ai figli o si fermano al primo. Negli ultimi due decenni è venuto meno il sistema di protezione sociale che incoraggiava a mettere su famiglia e ad avere uno o più bambini. L’elemento di insicurezza maggiore deriva dalla precarietà lavorativa e sociale e dalla necessità, che ci confidano migliaia di mamme e papà che incontriamo nel nostro lavoro quotidiano, di avere dei punti di riferimento istituzionali che li sostengano in modo tangibile, anche a livello locale, nel loro percorso verso la genitorialità.
Per due giovani che vanno a vivere insieme, oggi è difficile avere il mutuo per acquistare una casa, il costo della vita è lievitato molto, non ci sono certezze lavorative perché la maggior parte dei nuovi contratti sono precarie c’è una grande incertezza sulla previdenza. Servono, quindi, percorsi strutturati di welfare che aiutino ad avere maggiore fiducia nel futuro.
Molto positive, da questo punto di vista, sono tutte le iniziative varate nell’ultimo anno dal Governo e dal Parlamento e per questo le Società Scientifiche desiderano continuare a stimolare in modo positivo le istituzioni e le parti sociali, che già hanno dimostrato attenzione a questo tema, allo scopo di dare un ulteriore impulso al sostegno della natalità, che nel nostro paese continua a calare drasticamente
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