La musica è un linguaggio universale ed è una disciplina che viene utilizzata in molti ambiti e con varie finalità: educative, di rilassamento, riabilitative, formative, narrative, espressive, rappresentative, artistiche e ludiche.
Sin da bambini, siamo esposti alla musica, alle canzoni e alle filastrocche recitate e cantate in modo divertente, che hanno il potere di far sorridere e rilassare. La musica permette al bambino anche di esperire la propria emotività e affettività, di apprendere, giocare, comunicare e trarre beneficio da essa.
Attraverso l’intervento musicoterapico, che per sua natura è multidisciplinare, è possibile indurre modificazioni a vari livelli: intrapsichico e interpersonale, ma anche cambiamenti a livello comportamentale e fisiologico (Raglio, 2008).
Già nel periodo gestazionale l’orecchio è predisposto all’ascolto ed è sollecitato dal suono e dal tono di voce dalla mamma, dalle sue parole, dal continuo sottofondo del ritmo del battito cardiaco e dal suono prodotto dal flusso del liquido amniotico.
Vari studi hanno esaminato gli effetti benefici dell’ascolto di musica, in modo costante, sullo stress, sull’ansia e sulla depressione nelle donne durante il periodo della gravidanza.