La loro nascita è la realizzazione di un sogno per i due neogenitori e l’immagine più bella della fine di un percorso burocratico fatto di decisioni impopolari, ricorsi, sentenze, controricorsi, dietrofront e nuove delibere durato oltre cinque anni in Lombardia. Il 30 settembre sono venute al mondo all’ospedale Niguarda due gemelline, le prime nate in Regione a seguito di una procedura di fecondazione eterologa in convenzione con il sistema sanitario regionale.
«Quando abbiamo iniziato a cercare un figlio non ci immaginavamo di trovare di fronte a noi ostacoli così alti da superare», racconta Marco, papà delle due bimbe. Nella sua voce c’è emozione per il traguardo raggiunto e consapevolezza di quanto è stato faticoso arrivarci. La ricerca di una gravidanza naturale per alcuni anni, una diagnosi di endometriosi per lei e la relativa operazione con la speranza, nel giro di 12 mesi, di poter rimanere incinta. Passano altri tre anni, ma Marco e la sua compagna non riescono a diventare genitori. «Cinque anni fa, consigliati dal nostro ginecologo, ci siamo affidati al dottor Maurizio Bini (responsabile dell’équipe per la diagnosi e la terapia della sterilità al Niguarda). Abbiamo iniziato un percorso di inseminazione artificiale che ha portato a varie delusioni. Un cammino difficilissimo, soprattutto per quanto riguarda la donna, ma anche per l’uomo e in generale per la coppia. Occorre essere molto uniti per superare momenti come quelli». Le inseminazioni artificiali non vanno a buon fine. Poco meno di un anno fa, arriva la sentenza che per la coppia non vi è possibilità di concepimento. «Poi si è aperto uno spiraglio: la fecondazione eterologa».