Su Facebook e Instagram le istantanee di decine di mamme che hanno perso il bambino.
Ci sono vuoti che sono difficilissimi da riempire. Nel marzo del 2017 la fotografa Susana Butterworth, 23 anni, ha subito una perdita che ha sconvolto la sua vita. Walter, il suo bambino, è nato morto a causa di una malformazione genetica molto grave, chiamata Trisomy 18. Un lutto che l’ha costretta a confrontarsi con una forma di dolore mai provata prima e che l’ha portata a far nascere un progetto, Empty, destinato a raccontare la storia di quelle donne, di tutte le età, che hanno subito questo tipo di esperienza.
Le foto, il vuoto, i buchi nella pancia
Tutte le foto sono scattate con la stessa struttura narrativa. La protagonista tiene, all’altezza della pancia, uno specchio, che rappresenta la voragine che si apre nell’animo di una donna quando deve fare i conti con questa improvvisa assenza. “L’obiettivo è quello di tirare fuori quel dolore che attanaglia le persone. Un dolore sempre presente. Reale e che fa male”.
La domanda da cui Susana è partita è molto semplice: quanto spesso si parla di questo tipo di perdita? In quali termini? “Al funerale tutti mi parlavano in maniera diversa e sono arrivata a pensare che nessuno potesse davvero capire quello che stavo provando”.