Lo spazio di oggi della rubrica #oltrelestorie è dedicato ad Eleonora Magon, una mamma blogger che ha deciso di aprire insieme a suo marito e ai suoi due figli il blog Lettoaquattropiazze.it, dove racconta la sua vita da ogni punto di vista.
Ciao Eleonora, hai aperto un blog insieme a tuo marito e ai tuoi figli; nel blog racconti della tua vita da mamma e delle tue esperienze di vita. Com’è nata l’idea di questo blog condiviso insieme alla tua famiglia?
Ciao, ho aperto il blog http://lettoaquattropiazze dopo la nascita del mio secondo figlio, mi avevano licenziata e ho utilizzato questo spazio come terapia personale, scrivere mi aiuta a mettere nero su bianco emozioni paure e sogni. Ho visto che alcune mamme e donne si rispecchiano in quello che racconto e così continuo con piacere a condividere tutto quello che è il mio percorso di vita e spero di poter essere un aiuto e supporto.
Nel tuo blog hai scritto un post dove racconti la tua esperienza di come sei diventata madre grazie alla Procreazione Medicalmente Assistita. Cosa ti ha spinto a condividere la tua esperienza pubblicamente?
Ho deciso di rendere pubblica la mia esperienza quando io per prima mi sono resa conto che ci sono ancora troppi tabù sull’argomento, se ne parla poco e a volte ci si vergogna, per anni ho portato il peso di questa vergogna che poi, come scrivo nell’articolo le colpe sono altre. Adesso che non mi vergogno più volevo far sapere a tutti che una Mamma è una Mamma in qualsiasi modo abbia un figlio. E poi volevo dare speranza alle donne che stanno affrontando il difficile percorso della PMA.
Dopo la diagnosi di infertilità, quali conseguenze ci sono state a livello psicologico e relazionale all’interno della tua vita di coppia?
A livello di coppia no, non abbiamo avuto grossi scossoni, da subito abbiamo deciso insieme quale strada percorrere e mio marito mi ha sempre sostenuta anche durante “i miei sensi di colpa”, durante “la mia rabbia”, durante i miei “perchè proprio a me?”, mi ha capita sempre ma soprattutto durante la cura ormonale che proprio una passeggiata non è! A livello personale ho faticato molto ad accettare di non riuscire ad avere un figlio “naturalmente” come tutte le donne.
Che consiglio daresti a tutte le coppie che oggi hanno deciso di intraprendere un percorso di PMA?
Di non darsi colpe, di non sentirsi in difetto rispetto ad una società che ci vuole sempre perfetti. Di aprire davvero il cuore l’un l’altro scegliendo insieme quale strada è la migliore per entrambi. Di affrontare un passo alla volta e dopo averlo valutato insieme. Darsi un tempo e pensare ad un piano B (qualunque esso sia!), incaponirsi non aiuta! Ma non dirò mai la frase :”non ci pensare e vedrai che arriva!”