Mi guardo la pancia e ancora non riesco a credere che li c’è il mio sogno più grande, che ne la mia testa ho già abbracciato, baciato, annusato tantissime volte, anche se non ci siamo ancora conosciuti.
Abbiamo iniziato a cercare un bambino nel 2017, abbastanza fiduciosa e quasi ignara del fatto che tra il rapporto e il concepimento ci sia una grande differenza. Dopo 2 anni di test negativi e pianti resto incinta, ma dopo un mese, durante un’ecografia scopro che il cuore del mio bambino si era fermato. Il più grande dolore che avevo mai provato e al quale pregavo solo di sopravvivere. Dopo altri 6 mesi di attesa decidiamo di iniziare il percorso di PMA. Un anno di attese ed esami, arrivo al pick up con 14 bei ovociti e quindi con tante probabilità di farcela. Ma dopo l’intervento inizia l’incubo: una settimana di dolori atroci, febbre, emoglobina bassa e svenimenti… tutto finito con un ricovero e l’annullamento del transfer. Passano altri mesi e faccio il transfer delle ultime 2 blastocisti sopravvissute, l’ultima mia possibilità visto che non mi sentivo di fare un altro eventuale pick up. Transfer fallito, nessuna delle mie amate blastocisti aveva attecchito. Mi sentivo distrutta! In quel momento erano passati più di 4 anni e intorno a me c’erano persone che avevano iniziato a cercare un bambini dopo di noi e aspettavo già il secondo, sembrava tutto così semplice, naturale, ma non per noi. Un mese dopo il transfer scopro che Dio, l’universo, il destino non mi hanno dimenticato del tutto e vedo un positivo sul test di gravidanza.
Sono nel 5 mese adesso, la strada è ancora lunga e dopo la perdita che ho già avuto ho la constante paura che possa finire tutto, ma lui con i suoi colpetti riesce a mandare via tutte le mie paure e sento il mio cuore esplodere dalla felicità.