È trascorso poco più di un anno da quando ho deciso di donare la mia storia a “Parole Fertili”. Si chiamava “Aspettando l’alba”. Sono trascorsi mesi, un anno e mezzo per l’esattezza, da quando il nostro sogno si è tramutato in dolore. Abbiamo intrapreso, sin da subito, un percorso assistenziale, benché, più volte, siamo stati illusi sulle aspettative. Sono stata visitata da diversi specialisti, la maggior parte dei quali ha “speculato” sulla nostra voglia di avere un bambino e mi sottoposta ad una serie di visite continue, senza sosta e, soprattutto, insensate, perché non mirate ad un mio beneficio, ma ad un solo tornaconto economico. È difficile trovare persone che non approfittino dello stato di disperazione e di dolore altrui. Cercando di non perdere il lume della ragione, abbiamo riflettuto su tutto e abbiamo deciso di rivolgerci ad un Centro di PMA, nel quale, a monte siamo stati sottoposti ad una serie di esami mirati, al fine di scongiurare ogni possibile fattore di rischio; a valle, siamo stati rassicurati: grazie a Dio non ci sono complicazioni che ostano ad una nuova gravidanza. Siamo in attesa, lo siamo col corpo e con la mente. Ogni mese il nostro cuore spera e la nostra voglia non si spegne. Vorrei dire a Santo, prima o poi, “può nascere un fiore da questo mio amore per te”. È l’unica cosa che voglio.