Ho versato lacrime che mai avrei pensato di versare. L’ho fatto da sola soprattutto, nella mia intimità più profonda. Ho imparato a parlare a me stessa, a rassicurarmi, ad accarezzare da sola il mio cuore e a raccogliere ogni volta energie e forze per continuare … per non mollare.
Ho fatto di tutto per accogliere e gestire quella sensazione di vuoto e di frustrazione che provavo tutte le volte che uscivo dall’ospedale con le braccia viola dai prelievi o per l’ennesimo monitoraggio, pick up, transfer o consulto andati male. Sono TANTI!!! Ho provato a parlarne con qualche amica ma, anche l’amica più cara, se non ha vissuto quello che hai vissuto tu non potrà mai capire la ferita che dentro ti lacera e ti fa male. Non ti capisce neanche l’amica che come te ha affrontato un percorso simile al tuo andato bene al primo tentativo.
Non ci capisco niente neanche io … mi metto nei loro panni. Certi fallimenti poi … sono assurdi, arrivano come un fulmine e lasciano uno squarcio che non riesci a chiudere più. Fino a qualche anno fa tutto quello ho vissuto non pensavo neanche potesse esistere. Non conoscevo nulla di questo posto nel mondo chiamato “infertilità”.
“Tu (IO) hai una brutta endometriosi, tu hai 40 anni, tu sei una poor responder, a te manca una tuba e a distanza di meno di un anno dall’intervento hai già delle recidive. Tu sei messa proprio male (quante volte te lo sei sentito dire in gergo medico?) ma sei determinata”.
Non mi piace dimostrare debolezza, non mi piace sprofondare nell’incertezza … vagare nel buio più assoluto. Ci sono dentro ma corro qua e là … intorno … in lungo e in largo per cercare una luce da qualche parte. E’ ancora buio ma non sono sola, c’è il mio compagno di viaggio che mi tiene la mano. Con mio marito ho fatto viaggi indimenticabili. I viaggi più belli sono quelli che ho fatto con lui perché con lui HO IMPARATO VERAMENTE A VIAGGIARE.
Il compagno di viaggio è fondamentale ed io mi sento FORTUNATA.
Ho conosciuto il mio inseparabile compagno di viaggio dopo i 30 … e con lui, per la prima volta nella vita, ho capito cosa voleva dire convivere / condividere / desiderare di costruire una vita insieme. Sapevo già della mia endometriosi perché nel frattempo era stata diagnosticata alla mia gemella e se sei gemella sai bene che “anche tu potresti avere quello che ha lei” ma lei dopo tanta sofferenza è riuscita a diventare mamma di due splendidi bimbi che amo follemente. Sono positiva!!! non sarà facile probabilmente neanche per me ma ci riuscirò. La vita con il mio compagno di viaggio è bellissima e i nostri viaggi insieme sono tutti interessanti e ricchi di avventure avvincenti. Nel 2016 ci sposiamo e un anno dopo cominciamo la ricerca di un figlio … avevo 37 anni. Un anno di tentativi e senza pillola la mia endometriosi fa danni, nel 2018 mi opero. Si era operata anche la mia gemella e subito dopo era rimasta incinta.
Sempre positiva!!! penso “succederà anche a me” … passano i mesi ma NIENTE. Sembrava tutto inutile ma la mia ginecologa, senza perdere altro tempo, ci consiglia di passare alla fecondazione assistita. Il viaggio si complica ma noi quando viaggiamo non cerchiamo mai posti troppo comodi e di lusso, noi diamo il nostro meglio quando il viaggio diventa avventura. Siamo positivi!!! la scienza ci darà una mano … passano altri due anni e 4 Fivet e ancora oggi tutto intorno è buio. Il viaggio ci ha portato in un luogo pieno di percorsi ripidi e difficili, oggi siamo ancora alla ricerca della strada o del percorso che potrà darci la gioia di raggiungere la meta. Non esiste mappa, non si possono calcolare rotte. E’ ancora tutto complicato, lo sappiamo bene io e il mio compagno di viaggio.
Nel frattempo tutte le tue amiche sono diventate mamme o si sposano e vivi la loro maternità. Adoro le mie amiche e i loro bimbi, li sento anche un pò miei. Mentre loro ti raccontano cosa vuol dire essere mamma o quanto bello può essere sentire un calcetto e preparare il corredino tu vorresti tanto poter dire loro IO STO MALE PER NON POTER PROVARE TUTTO QUESTO. Il tuo dolore non è soltanto psicologico ma anche fisico siiii … le tue amiche non possono saperlo ma tu soffri anche fisicamente perché tutte quelle punture, prelievi, pick up e transfer non ti fanno bene. Tante volte avrei voluto scrivere alla mia amica del cuore “sono felice … dolorante ma felice … perché oggi ho trasferito una scintilla di vita nel mio utero” ma hai paura e non fai in tempo a provare questa felicità che le beta sono sempre negative o in poco tempo scendono a picco e NON E’ ANDATA NEANCHE QUESTA VOLTA.
Quante emozioni … contrastanti. Quanta rabbia e lasciatemi concludere QUANTA IGNORANZA … già … perché in Italia tutto questo è ancora e per tanti un tabù. Per qualcuno sei sfigata o meglio siamo eretici e immorali perché la fecondazione assistita è immorale. Mi sono promessa, non appena avrò più tempo (adesso voglio concentrarmi di più sulla ricerca della meta del nostro viaggio), di combattere questa ignoranza. Ho trovato interessante questo progetto di storytelling e oggi comincio da qui.
Tutte le cose sono belle in sé, e più belle ancora diventano quando l’uomo le apprende. La conoscenza è vita con le ali.
(Khalil Gibran)