Quando testa e cuore non bastano

Ho 35 anni e nella mia vita ho sempre raggiunto, a volte con sacrifici e tanta determinazione accompagnati da un carattere perennemente ansioso, gli obiettivi che mi sono prefissata personali, sentimentali e professionali. Sempre con la convinzione di essere l’artefice dei percorsi e dei traguardi raggiunti. Con la ricerca di un figlio evidentemente il mio desiderio e la mia determinazione non bastano.

Ho avuto due aborti spontanei nel 2017 e nei successivi 2 anni sono seguite una serie infinita di esami e terapie farmacologiche che non hanno dato gli esiti sperati. Il mio problema non è stato rimanere incinta ma riuscire a portare avanti la gravidanza. Con la paura di un terzo fallimento, insieme a degli esami non brillanti miei e di mio marito, non abbiamo più voluto provare spontaneamente ad avere un figlio ed abbiamo scelto di affidarci a un centro di PMA. Per me è come dire ‘pensateci voi, sollevatemi dal compito di rimanere incinta solo con le mie forze’. Delego questa responsabilità ad altri. Ma al tempo stesso mi sento impotente perché non funziona come è sempre stato: mi impegno, faccio sacrifici, faccio tutto al meglio, quindi il risultato deve arrivare per forza. Altra cosa che fatico a gestire sono le tempistiche, abituata alla situazione problema, azione per risolverlo, risultato tutto nel più breve tempo possibile, questi ultimi due anni in balia di terapie con tempistiche lunghe e non determinate da me sono stati duri da accettare.

Ho iniziato la stimolazione ormonale da cinque giorni, oggi ho fatto la mia prima eco dopo 4 punturine e già sono in ansia e tendente a demoralizzarmi perché i miei follicoli erano e sono piccolissimi. Mi dico che è prematuro un disfattismo del genere. Eppure lo provo. Come riuscirò ad affrontare questo percorso verso la ICSI? Dove trovo una sana dose di ottimismo? Oppure come mi preparo ad un eventuale insuccesso?

2 risposte

  1. Cara Jakie, un modo semplice per affrontare questo percorso non c’è però mi sento di dirti che è necessario andare passo dopo passo e avere tanta fiducia in se stessi e nella vita. Allontanati da queste paure e dalla negatività, non identificarti con questa ferita ma riscopri la tua forza giorno dopo giorno e credi nel fatto che puoi farcela, potete farcela ad essere genitori!
    Questo percorso permette di scoprire molto anche di se stessi, approfittane per andare a fondo.
    Ti auguro tutto il meglio e lo auguro a tutte noi. Un abbraccio

  2. Cara lucylu, grazie per il tuo sostegno ed incoraggiamento! In questo percorso sto imparando a convivere con un nuovo sentimento che difficilmente tolleravo prima: avere pazienza. La mia prima Pma ha portato con sé un’iperstimolazione ovarica quindi stop forzato fino a settembre prima di procedere con il transfer. Quindi di nuovo pazientare, come negli ultimi due anni durante i quali sono stata bombardata di terapie e di lunghe attese per vedere se questi trattamenti davano i risultati sperati. Mai arrivati.
    La forza di pazientare me la danno i 5 blastociti crioconservati che, mi piace pensare, sono lì scalpitanti che aspettano mamma e papà. Voglio essere fiduciosa e credere che questa attesa possa aiutarmi nel preparare il mio corpo, con un endometrio sempre troppo sottile, per accogliere e fare crescere in me finalmente la Vita. Un forte abbraccio!

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