Spenta come la candelina

A novembre farò 43 anni. Da 5 ogni anno spero che l’anno successivo nella classica foto con candeline possiamo essere 3. Ogni anno vengo delusa. E ogni anno a quella candelina sorrido e piango. Ho fatto di tutto. Sto ancora facendo quello che è possibile. Vorrei gridare al mondo il mio dolore. Vorrei potermi arrabbiare con qualcuno, dicendogli che non è giusto, che lo so che non è questione di merito però io lo meritavo, io non sopporto l’idea di vivere la mia vita senza un figlio.

Il senso di inadeguatezza mi divora, il senso di fallimento mi devasta. Nulla può la psicoterapia, per il cuore dolorante di una Madre che desidera ciò che per natura è chiamata ad avere. Cercherò di rimanere la brava persona che sono, senza che questo dolore mi trasformi… ma credo di essere già cambiata. Sono stanca, stanca di vedere persone con figli che non sanno neanche dialogare, che li maltrattato, che dicono parole assurde… ed io che non farei, direi mai questo devo sopportare tutto questo. Gente ignorante, che a mala pena regge se stessa, hanno 2 o 3 figli… ma cosa gli insegneranno? Cosa!! Sono cambiata. Non avrei mai detto queste cose. Ma non è giusto. E vivo e vivrò questa ingiustizia x la mia vita. Quest’anno la candeline non la prendo. Quest’anno non festeggio, perchè se dovessi spegnerla non avrei altro desiderio se non quello di sentire l’abbraccio di mio figlio come regalo dalla vita.

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