Ed eccomi qui, al mio terzo tentativo. Sempre un unico risultato: zero. Mentre lui me lo diceva, il primo pensiero è stato: tutta questa fatica, quest’ansia, questa lunga attesa, la paura, lo stress, le mille attenzioni, le aspettative, le punture… per un altro zero. Sono stanca. Questo è l’ultimo. Non ce la faccio più. Provo a fingere che vada tutto bene, vado a lavoro, rispondo che va tutto al meglio, sorrido.

In realtà sto male, molto male e non va bene per niente. Dentro mi sento esplodere. Inizio a costruirmi una nuova identità, cercando di capire possibili interessi, cercando di capire un vuoto, magari viaggeremo e compreremo una moto ma il dolore prende il sopravvento ed inizio a pensare che rimarrò sempre infedele alla mia vera identità quella di voler diventare madre e mi sentirò sempre una metà di qualcosa non ancora completa.

Il dolore è forte e lo sento fino a farmi mancare il respiro, fino a farmi perdere il controllo. Cerco di tornare alla realtà, di tornare in me, ad un certo punto realizzo che in realtà non sto rinunciando a niente, che in due eravamo prima e in due siamo ora ed eravamo già una coppia senza figli. Non ho niente in meno di prima. Lo dobbiamo accettare e viverci la nostra coppia. Forse si può trovare lo stesso la felicità, si può veramente trovare un modo per fare dei progetti diversi che ci faranno sentire lo stesso un po’ “genitori”, magari allenando dei bambini, facendo da baby-sitter, vedendo di più i nipoti e penso che forse troveremo un modo… e la frase che continua a martellarmi in testa è “più forte di un ti amo c’è solo troveremo un modo”… e lo troveremo… se il destino ci riserverà qualche sorpresa saremo felici, ma nel frattempo continueremo a vivere… e troveremo il nostro modo… per noi, per la nostra coppia e per la nostra serenità.

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