Una vita come tante

Forse qualcuno lo avrà riconosciuto: è il titolo di un romanzo incredibile, duro, vero, a tratti esageratamente crudo da sembrare irreale. E con un finale tutto da immaginare. Come nel libro, così è stata la mia vita finora. Ho affrontato tante sfide e lottato per superare tanti ostacoli, l’ultimo dei quali è la ricerca di un figlio (e sto ancora combattendo per riuscirci). Da quasi tre anni in pma, sono in attesa del 3° transfer, il 1° da blasto crioconservata: faccio mente locale e ripercorro tutto il tragitto fatto finora. Dove troviamo la forza per tutto questo? Quanto coraggio serve per accettare una condizione di infertilità ed essere disposti a fare di tutto per aggirarla? Il mio primo pick-up, a settembre 2021, arriva a 10 giorni dall’improvvisa morte di mia suocera, che ho amato come una mamma: bucarmi la pancia mentre la gente aspettava per darci le condoglianze, spostarsi in città per il monitoraggio mentre la famiglia era stretta per la veglia, ingoiare compresse durante il funerale. Pick-up di 9 ovociti, di cui solo 3 maturi, che portano a 2 embrioni in 3° giornata di cui uno impiantato e l’altro degenerato prima del congelamento. Ero già consapevole che avrei fallito. Così fu.

Ci riprovo a febbraio, una stimolazione disastrosa fin dal principio; risultato: 9 ovociti prelevati, ma uno solo fertilizzabile. Stavolta non arrivo neanche al transfer. Iperstimolo e metto una bella X su quel centro inadeguato. Decidiamo per un altro centro, lontano da casa, privato, più costoso, nella speranza che ci dia la possibilità di provare questa grande gioia. Pick-up a settembre, finalmente risultati degni per la mia età (29 anni): 17 ovociti! 5 blasto in giornata, 1 impiantata e le altre congelate. Qualche giorno prima delle beta tento un test: una seconda linea sottolissima ma presente! Ne faccio un altro il giorno dopo: seconda linea molto sottile ma più visibile del giorno precedente: sento il cuore esplodere di gioia, seppur coi piedi ben saldi a terra. Ne faccio altri 2, stavolta su sangue, il giorno prima delle beta: entrambi positivi, con linee nettamente più visibili. “E’ andata”, penso, mentre studio i segnali del mio corpo. Vado a fare le beta con il cuore in subbuglio. L’esito arriva nel pomeriggio, mentre siamo al centro commerciale per distrarci in quelle ore di attesa infinita: 0. Le beta sono a 0.

Mentre mi preparo per il prossimo transfer pernso a quanta vita ho già vissuto e a quanta ne ho ancora da vivere e capisco che non voglio rinunciare alla vita perchè non riesco ad avere figli: ho tempo? Sì. Lo deidero? Sì. Sono disposta a lottare? Sì, ma con riserva. Forse il prossimo sarà quello buono o forse serviranno 3 blasto. Forse me ne basteranno un paio o forse non ne basteranno 4.

Non so come, non so quando ma so che a un certo punto potremo dover accettare di rinunciare a un sogno per godere del presente e delle cose reali. C’è tanto altro mondo e la nostra vita è troppo preziosa per lasciare che scorra senza viverla.

#UnastoriaUnlibro

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